Il 28 febbraio 2002 si riunisce un gruppo di genitori di bambini disabili, quasi tutte mamme, con l’esigenza di incontrarsi periodicamente per mettere in comune difficoltà, esperienze, conoscenze, in pratica per costituirsi in gruppo di auto aiuto in cui ognuno dei partecipanti racconta le proprie esperienze, spesso intrise di sofferenza, incomprensione, solitudine, di difficoltà soprattutto nei rapporti con i medici, gli ospedali, i servizi pubblici (riabilitazione, neuropsichiatria infantile…) e in particolare con l’istituzione scolastica. Sorge così l’esigenza di operare anche all’esterno. L’obiettivo è di creare un’aggregazione fra le famiglie in un’ottica di auto-aiuto, ma anche di condividere informazioni e soprattutto promuovere diritti e progettare strategie di intervento finalizzate al miglioramento della qualità della vita dei bambini disabili, più in generale dei soggetti con problemi.

A settembre 2002 il Coordinamento promuove una serie di incontri con i rappresentanti degli istituti scolastici, dei comuni di Scarperia, S. Piero e Barberino, e con la partecipazione degli operatori della Asl zona Mugello, per affrontare le problematiche inerenti gli interventi di integrazione scolastica.

Dopo un anno e mezzo di attività come coordinamento informale, nasce l’esigenza di costituirsi in Associazione per avere rappresentanza ufficiale nei rapporti con le istituzioni e per dotarsi di strumenti operativi regolati da uno Statuto.

Nasce il 14 ottobre 2003 l’Associazione “Il DelpHino”.

Tra i bisogni emersi negli incontri si fa pressante l’urgenza di poter usufruire di un laboratorio di Psicomotricità, in considerazione dell’efficacia che tale attività opera nei soggetti disabili. Viene richiesto al Comune di Scarperia, che nel frattempo stava realizzando una Ludoteca, di poterne usufruire per gestire un laboratorio di psicomotricità ed uno di Globalità dei Linguaggi, aperti a tutti ma con particolare attenzione ai minori disabili. Il Comune di Scarperia inaugura la Ludoteca a giugno del 2004 e chiede all’Associazione di gestire in toto le attività.

Oggi possiamo sostenere che fu una scelta “controcorrente, lungimirante e coraggiosa”.

Viene stipulata una Convenzione e nel novembre 2004 la ludoteca, che viene denominata Spazio-Gioco, inizia la propria attività. Dal 2004 ad oggi le attività dello Spazio-Gioco si sono arricchite di nuove iniziative, allargando e differenziando il campo di intervento, perché prevenzione e interventi tempestivi sono fondamentali per i nostri bambini.

Da allora la gestione dello Spazio-Gioco ha caratterizzato e connotato significativamente la presenza dell’Associazione in questi anni sul territorio. Sono stati proposti molti laboratori e attività: Psicomotricità, Globalità dei linguaggi, Musicoterapia, Danza-movimento-terapia, Teatroterapia, Bioenergetica, Cromoterapia, Osteopatia cranio–sacrale.

Nel frattempo i bambini sono cresciuti e l’Associazione si è trovata coinvolta nel tentativo di dare risposte innovative e necessarie ai nuovi bisogni. Si promuovono nuovi progetti: giornate di socializzazione e uscite, Kung-Fu/Shaolin, telaio, Ortolani alla riscossa, Subacquea adattata, benessere emozionale e si allarga l’ambito degli interventi dai bambini agli adolescenti e giovani disabili.

Si propongono, nelle scuole, laboratori di Psicomotricità, sulle Emozioni e di Globalità dei Linguaggi, Alfabetizzazione Emozionale e si progettano interventi che favoriscano l’autonomia personale, si promuovono iniziative pubbliche e tanto altro.

Il 30 novembre 2018 viene stipulata la convenzione con il Comune di Barberino del Mugello per la gestione del Progetto sperimentale “SECONDA STELLA A DESTRA”, Ludospazio per bambini con disabiiltà grave e complessa”.

Non ci dilunghiamo nell’elenco delle attività promosse ma soffermarci su alcuni aspetti dell’esperienza che più colpiscono.

  • Dall’isolamento alla presa di consapevolezza che dai problemi se ne esce insieme;
  • dalla passività all’attività, mettendosi in gioco, assumendosi impegni, abbandonando la sterile denuncia auto compassionevole;
  • dalla preoccupazione personale a quella collettiva.

Per fare ciò ci vuole impegno, determinazione, coraggio, a volte cocciutaggine, fantasia e creatività. E’ questo che abbiamo riscontrato in questa esperienza da parte di quei genitori che si sono lanciati nella scommessa di “prendersi cura” non solo dei propri figli con forti difficoltà ma anche di quelli come loro, per promuovere dignità, diritti e una buona qualità di vita. Questa energia ha contagiato anche gli operatori che in questi anni hanno collaborato, con competenza ed entusiasmo alla gestione delle attività promosse e hanno sempre recepito appieno la Mission e le finalità dell’associazione A loro va un caloroso ringraziamento.

I genitori dei bambini disabili hanno davanti a sé un futuro incerto, di lotta, di solitudine, di incomprensioni, di frustrazioni.

Dal momento della scoperta della malattia del figlio davanti a loro si spalanca un cammino lungo, fatto di sofferenze quotidiane, di visite mediche, rincorrendo specialisti, di diagnosi più o meno corrette, di crisi ricorrenti, di attese e di speranze ma anche di profonde delusioni, costretti a confrontarsi con un mondo il più delle volte indifferente quando non ostile.

Poi, per fortuna, ci sono anche spiragli di ottimismo e di buone cose, di inclusione di sostegno e di accoglimento…

Un saluto ed un augurio speciale a tutti i bambini e ragazzi meravigliosi che in questi anni abbiamo abbracciato e che ci hanno sorriso. Il nostro impegno è per loro e le famiglie, troppe volte lasciate in disparte e da sole ad affrontare un percorso incerto e a ostacoli.

L’Associazione in questi anni ha CERCATO DI ACCOGLIERE E SOSTENERE BAMBINI E FAMIGLIE, PERCHE’ SIAMO GENITORI DI BAMBINI E RAGAZZI DISABILI ANCHE GRAVI e conosciamo la sofferenza, la forza, la fatica, e poi i sorrisi e la gioia del quotidiano.